:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 249 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Mon Nov 11 20:14:58 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Ironia

di Teresa Cassani
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 28/04/2023 18:05:53

IRONIA

Stamattina, mentre andavo in Facoltà, mi sono imbattuto in uno sparuto gruppo di goliardi che, saltellando guardinghi lungo la via, ne pronunciavano scompostamente e sguaiatamente il nome: “Largo Trombetti, Largo Tromboni, Largo Trombon…”
Mi ha assalito un po’ di tristezza constatando che al posto della feluca indossavano il fez nero, su cui avevano applicato ognuno una striscia di colore diverso. Si guardavano intorno per timore di incrociare la milizia, ma, allo stesso tempo, apparivano risoluti.
Ho provato nostalgia per quei berretti, oggi caduti in disuso per ordine del regime: mi fanno venire in mente i lunghi becchi degli uccelli e il Medioevo che amo. Di colpo, mi è balzata davanti agli occhi l’immagine della mia “matta brigata” e soprattutto la faccia di Guido che andava in sollucchero per le sfide e gli scherzi.
Ho pensato che se gli piaceva Torino, gli sarebbe piaciuta anche Bologna, se non altro per i portici, ma la Bologna di quarant'anni fa, non quella di adesso perché, nonostante il carattere reattivo degli abitanti, si avverte molta tensione, soprattutto dopo l’attentato al Duce.
Allora, cioè alla fine del secolo scorso, ci incontravamo nelle aule dell’Ateneo torinese, al caffè Cavour e sul lungo Po. Ci scambiavamo impressioni e pareri sui nuovi orientamenti. C’era fermento di idee, attesa di svolte.
Guido aveva un fare elegante e garbato ma faceva intuire la sua propensione all’ironia e alla teatralità. Non di rado se ne usciva con battute che divertivano l’amico Carlo, il quale gli chiedeva se avesse imparato quelle allusioni e quello scherzare in campagna, al Meleto, dove spesso soggiornava. Lui faceva lo sguardo di chi la sa lunga e non gli rispondeva.
Di Guido ho un ricordo nitido che spesso richiamo alla memoria. A volte si alzava in piedi scostando una sedia del tavolo intorno al quale eravamo seduti, o balzava inatteso da un sedile improvvisato: agitava il bastone e lo puntava verso l’alto, recitando dei versi con enfasi come, forse, aveva imparato dalla madre. Credo che fosse un modo per esorcizzare la paura che portava dentro, paura per la sua situazione, ma quell’antidoto, pensavo, serviva anche per altro.
Scherzava molto. Come Vallini, come Chiaves, diceva che il mondo sarebbe stato noioso senza ironia, che non avrebbe mai potuto concepire un mondo triste e piangente. Non avrebbe mai detto: “Io non sono che un piccolo fanciullo che piange”, non solo perché era nato dannunziano ma anche e soprattutto perché, se lo avesse detto, si sarebbe sentito troppo infelice.
Penso che avesse una percezione tremenda del mondo, per quell’aridità di sentimenti così palese e per quell’arroganza che facevano sentire, in particolare i poeti e gli artisti, estraniati e vittime.
Quindi la maschera del linguaggio, con cui rivestiva il suo modo di essere e la sua poesia, era la sua vera forza.

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Cassani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Teresa Cassani, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: ’Felicità, che pure esisti’ (Pubblicato il 28/09/2024 14:10:05 - visite: 300) »

:: Un’altra bandiera (Pubblicato il 07/07/2024 21:01:23 - visite: 205) »

:: Fuoco di fila (Pubblicato il 29/06/2024 09:22:17 - visite: 159) »

:: Lo schiaffo (Pubblicato il 08/06/2024 19:51:33 - visite: 256) »

:: L’ippocastano (Pubblicato il 02/06/2024 10:54:06 - visite: 216) »

:: Italy (Pubblicato il 21/05/2024 21:25:04 - visite: 299) »

:: Il salto (Pubblicato il 07/05/2024 20:21:36 - visite: 606) »

:: Feldspato (Pubblicato il 16/04/2024 20:55:00 - visite: 259) »

:: Schizzo (Pubblicato il 25/02/2024 12:32:21 - visite: 426) »

:: L’altrove (Pubblicato il 21/01/2024 11:37:50 - visite: 383) »