Gli occhi affogano un attimo nel vuoto,
poiché senza nome è il modulo
che conosce bene il candidato,
è un foglio fine su cui non può oziare
il breve passato lontano
di un giovane in cammino,
su e giù per lo stivale,
solo per giocare a croci e destino.
Ma cosa scrive un concorsista?
Difficile è pensare
che per un’assurda pazzia,
potrebbe accendersi un’idea
già per trovare la risposta,
lasciando andare l’aria sopra la testa.
Eppure non è così diverso
scordarsi il proprio risveglio,
nell’inferno infinito,
quando non basta più un minuto
per sperare di vincere accanto ad un nome,
la libertà di lavorare.
Perché di chi concorre è la vita
pari ad un viaggio dopo l’altro, senza capolinea,
ma è sempre sotto lo stesso cielo
che ognuno suda e cammina,
tentando ancora l’ennesima ultima fatica.
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