Pubblicato il 27/11/2022 17:44:31
IL PROFUMO ALLA VIOLETTA
Tirò il piccolo cassetto del comodino. Era pieno di bigiotteria e monetine. Sul lato destro una scatola conteneva materiale scrittorio, tra cui inchiostro e pennini. Sul sinistro due confezioni di compresse. Nel fondo c’erano due ventagli e una boccetta con il profumo alla violetta. L’aveva comprato durante un viaggio con lui. Le era sempre piaciuto il profumo alla violetta ma non l’aveva mai usato perché temeva le portasse sfortuna. Tuttavia, lo afferrò stretto e guardò il liquido verde, il fiore di platica viola che recingeva il collo del flacone. Pensò che fosse un peccato non godere e non avere mai goduto di una piccola goccia. Tanto più che lui da tempo aveva smesso di farsi sentire, incurante dei suoi lutti, delle sue velate richieste. La vita era veramente dolorosa. Aveva confidato quanto le era accaduto, ma anche i conoscenti si erano limitati a delle frasi di circostanza o, peggio, avevano fatto seguire il silenzio. Lei credeva che l’idea delle fiamme scuotesse l’immaginario. Quando aveva visto la cima della casa avita andare distrutta nell'incendio, aveva pensato a Thornfield Hall, al destino infelice di certe abitazioni antiche. La sua, a dispetto degli anni e dell’aspetto in parte malandato, aveva imponenza e mistero che davano all’occhio, nonostante certe malelingue dicessero che metteva paura e che mai si sarebbero sentite di dormire là. Lei rivedeva il suo passato tra le mura paterne e fu presa da uno stringimento e dal senso di abbandono. E poi, da quel richiamo. A chi sarebbe importato se una anziana signora, sola, avesse deciso di seguire un rapido destino? Risolse di odorare il profumo alla violetta, tanto i sogni si erano infranti da tempo. Poi, avrebbe pensato alle compresse. E tutto sarebbe dipeso dall’andamento delle ore seguenti.
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