Pubblicato il 01/08/2019 12:21:23
Scusate se il poeta chiede conferme implicite come alimenti del suo continuo erodere il dubbio al consumarsi dentro e se si apparta in terra smotta e ignora ogni riparo. Scusate se si spezza il ramo cui s’avvinghia se non può offrirvi l’acqua dal calice svuotato se non può dirvi più parola tratta dal sacco che l’incurva né darvi un bacio da labbra tumide. Scusate se è beffato dal vento che si cambia e picchia nelle fosse di polvere, se è steso a bere lacrime di prato rigonfio di tepore a sfiato d'ombra se è senza sangue lo squarcio del pugnale.
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