E lavo i panni sporchi nel mio cuore
torbida è l’acqua come questo amore
abbiam giocato con i sentimenti,
oscurato le promesse e i nostri sogni
tu hai seppellito finanche le emozioni,
delle tante parole sparse al vento
neppure per pudore ti vergogni.
Ed hai barato
le carte non le hai bene mischiate
anche tu ora i cocci raccogli,
raccatti il poco che tu hai seminato.
Io un dì certo t’ho amato,
e scrivo ancora di un amor finito,
lo scrivo, perché non l’ho scordato,
a chi ha tappato da un bel po’ l’udito.
Stasera sono solo:
il fuoco è spento!
Il ciocco è consumato nel camino
guardo il tuo ventre gonfio
ma non lo sto toccando
ma sento il tuo calor, ti sto vicino,
vedo la mano tua accarezzarlo
vedo il tuo volto che sta sorridendo
quel figlio che volevi un giorno avere
mio non sarà, né frutto del piacere.
Quel figlio però lo sto amando,
ti abbraccio mentre stiamo camminando,
lo sento nel tuo ventre che sgambetta
con lui vorrei adesso un po’ nuotare,
vedere il suo sorriso,
notare un poco l’acqua dentro la placenta
che il suo agitare sta muovendo lenta.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 29.6.2019 – 21,20)
La foto è tratta dal portale:
https://www.vitadamamma.com/…/il-bambino-nella-pancia-sente…