Pubblicato il 13/05/2019 02:10:52
Siamo tutti un po' artisti sui cieli del nostro inconscio nei fiumi del nostro stesso sangue con lo sguardo fisso sulle crepe del nostro io in vista.
Siamo tutti un po' melanconici e entusiasti di questa partita che giochiamo con noi stessi per ridonar senso alla nostra vita quando ebbra di sconfitta muova incerta il passo e smarrisca la strada diritta.
Siamo eclettiche menti testarde e irruenti che quando si sappiano coscienti volgono contro al disordine la rima e il colore, il suono, il modo di parlare o tacere alle "altre genti". Quel che si genera
nel disordine quale arte è il tuono del proprio nome scandito ora lettera per lettera come un'anagramma in modo originale
per una identità scardinata dall'irreale.
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