Pubblicato il 30/03/2019 16:45:14
In una sera ho imparato il mio nome, sperperato, spergiurato e sconfitto l'animo.
In quale... Mondo dovrei...esistere?
Se fumassi furia, le mie dita sarebbero tuoni di ferro, strazierei con l'acciaio l'ebano freddo della notte fino a stracciare la luce delle stelle, il loro caldo eterno brucerebbe... I loro raggi!
Chi sei tu, o pianeta, astro, luna, chi sei per impedirmi d'urlare?! Piegherò la gravità in buchi neri, neri, neri d'odio e caliggine di rabbia, infiammerò il serpente piumato all'orizzonte degli eventi!
Se il mio cuore ordisse tele di versi, spiccioli di valor prosaico albe rosse dopo tramonti efferati, mostrei occhi di strage, vermigli; chi sei tu per dissetarti da questa fonte?!
La mia fronte caverebbe lacrime di sale a tutti i fiumi della terra! Spegnerei con acqua di sudore le scie dorate delle comete all'angolo della galassia, la Russia, l'Afghanistan, la sera eterna dell'equatore.
Ma l'istinto ferino agonizza, bestia goffa che bestemmia... La mezzanotte, il cielo, Dio...non resta che passato, in quale... Mondo dovrei...esistere, inutile, silenzioso?
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