UNA BOTTIGLIA DI VINO
Quante volte ho barcollato
Come un ramo nel vento
O come una barca nella burrasca
Per poi sdraiarmi
Nella vasca per annegare
Nei miei sogni
E soffiare i miei pensieri
Come bolle di sapone
Verso il cesso …
Ma cos’è, la vita?
Una bottiglia di vino
che finisce subito.
E dubito, dubito sempre!,
che Dio sia così buono
con i buoni e così cattivo
con i cattivi, che i rivi
dell’inferno siano colmi
di anime penanti
e che le nuvole siano piene
di angeli inneggianti
così tante noiosità.
Zio Satana ha sempre
Dimostrato onestà,
ci ha dato i sorrisi infuocati
e amiche con il caldo fiato,
ci ha dato una soffice perdizione
e il buio dove la nera
canzone può sussurrarci
la sua melodia proibita.
Ma cos’è, la vita?
Una bottiglia di vino
Che finisce subito.
Non c’è nulla di divino
In un cane sbudellato
Sull’asfalto, che sta lì,
chino come un feto
a marcire al sole
pronto per fiorire
di vermi e mosche,
e noi, qui fermi,
come statue di carne
nell’eterna attesa
che il tempo ci sgretoli
come pane raffermo
nelle mani di un vecchio
sdentato.
E’ infermo il mio cuore,
lo ammetto:
affoga nel suo inchiostro
e la penna non è una buona
fune per fuggire
da queste nere sabbie
mobili, da questa infinita
discesa verso il nulla.
Ma cos’è, la vita?
Una bottiglia di vino
che finisce subito.
A volte è bella
Un’ora che leggera
Vola come un colibrì
Scintillante fra le verdi
Foglie senza doglie
E senza timori,
inabissati nel silenzio
dell’infinito,
quando il sole
abbraccia il mondo
come una rossa coperta
ed esperta la lepre
nella fossa fugge
per fuggire i predatori …
per poi arrivare alla sera,
dove la luna
si tinge di magnolia
e il cielo è una veste
succinta di seta nera
pronta a ricoprire
la luna di gelida sensualità,
di omertosa voluttà,
pronta a posare
ammiccante
come una cantante
su un palco buio,
illuminata da un solo
riflettore.
E così le ore, i minuti
E i secondi che vanno
Giù per la gola:
questo consola
il nostro stomaco
assetato.
Ma cos’è, la vita?
Una bottiglia di vino
Che finisce subito,
un sospiro sospeso
fra le nuvole e l’abisso.
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