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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Lunamajella


Testo proposto da LaRecherche.it

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Pubblicato il 17/06/2019 12:00:00

 

LA PENNA*

 

Chi viene dice

che qui non c'è nulla.

 

Ma seduti vegliamo

rincorrendo dalle case i versanti.

 

Ci incavano stelle,

vaghe ombre in attesa,

preghiamo con i Santi

allungati alle rocce.

 

*Nomignolo con cui i suoi abitanti chiamano il paese Pennadomo (CH)

 

 

LA PENNE

 

Chi vè po’ dice

ca qua ‘n ce sta nijènte.

 

Ma assettàte facéme la véje

arencurrènne da le case le sderrúpe.

 

Ci affòssene le stelle,

quacche mbríje a lu spettà,

auníte a le Sante

ce ‘ncavéme a le rocce.

 

 

 

RASSETTI

 

Sempre prima di addormentarmi

penso alla morte, al rassetto che sarà

sotto questa montagna di immenso lumino,

sopra questo lago incoronato dalla diga.

 

Non vi sarà strada, non vi sarà utensile

solo un’altalena di piccole spighe non spazzate

e il santo di gesso a fissare nel volto ceruleo

della stanza le mani secche, l’attesa

dell’altro chimato al mio posto.

 

 

 

PAESI DELL’OMBRA CHE RIPOSATE

 

Lama dei Peligni

 

Paesi dell’ombra che riposate su un fianco,

che il vento non coglie - perché questo dono Signore,

perché questa mano, sciolta la neve

nel cielo della tua continua discesa?

 

All’orecchio dalla vena più lontana,

dal cuore più nascosto,

il battito che ora esce col sole -

sarà un uomo forse, sarà la serpe

che piange nel suo mistero il tuo mistero.

 

 

 

CONTROMAJELLA

 

Scacci il grido ma ritorna,

ti trattiene sulla porta lo sguardo

senza senso della bestia.

 

Nenanche in te, non ha pace -

non ha limite - il pianto

senza creato delle stelle.

 

 

 

[ da Lunamajella, di Gian Piero Stefanoni, Edizioni Cofine ]

 

 


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