Non scorderò giammai l’amore dato,
né quello che un dì hai simulato
e non posso scordare le passioni
neppure le tue squallide pulsioni.
Mi sei vicina con i capelli al vento
vedo sempre il tuo viso sorridente
ma adesso il tuo PC è sempre spento
anche la voce tua resta silente.
Le mie le ha sparse in giro la bufera
l’acqua è caduta sul mio volto esangue
nella chiesetta nuda una preghiera
ancor tra i vecchi muri muta langue.
Ma più nel cuor non v’è la primavera
la rosa s’è piegata tra le spine
traguardo il sol che in mar muore la sera
e spero che la morte arrivi infine.
È la stanchezza or che avvolge il corpo
e la passione tutta si è assopita
la mente è fredda il cuore quasi morto
solo l’anima ancor non s’è assopita.
E ancor ricordo quell’amor che ho dato
ricordo quello che tu hai simulato
ma vivo ancora vivide passioni
ma in te son morte anche le pulsioni.
Salvatore Armando Santoro
(San Marcello Pistoiese 5.1.2019 – 00,01)
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