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La clessidra inversa

Poesia

Giovanni Martini
Serarcangeli Editore


Recensione proposta da LaRecherche.it

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Pubblicato il 04/04/2008

“La clessidra inversa” è una raccolta di poesie probabilmente nata dalla presunta “vocazione” dell’autore ad essere poeta di Dio: “Signore / se vuoi ch’io sia il tuo poeta / concedimi di portare / la verga di Mosè // Colpirò anch’io […] / […] / e porterò canali ricchi d’acque / […]”. Sono poesie a sfondo religioso, introspettive, forse troppo, è come se mancasse un polmone, quello che respira l’aria del Prossimo, qui si respira troppo Io. Dominante dei versi è il canto alla propria piccolezza davanti a Dio, che è pur vera, ma qui diventa quasi assillante, sono poesie che si chiudono intorno all’autore e lasciano poco respiro, in poche pagine di lettura già ci si sente mancare il respiro. Nonostante questo l’autore utilizza interessanti immagini note per introdurre alcuni concetti importanti della fede cristiana, così come nelle poesie “Pinocchio in Paradiso”, “Ceramica” e “Sorpresa”.
Non è certo facile scrivere poesie che riguardino la fede senza scadere in luoghi comuni, è necessaria una notevole capacità poetica che l’autore non sembra possedere, vi sono sicuramente testi interessanti, ma nell’insieme la raccolta è molto debole. Spesso si perde in affermazioni scontate. Inoltre bisogna dire che la migliore costruzione della frase rimane sempre quella con soggetto, verbo e complemento oggetto, spesso modificare tale ordine, soltanto al fine di arrogarsi una specie di licenza poetica, ma senza un vera struttura portante di intento di lavoro sul verso, magari per solo “sentito dire” dalla lettura di testi poetici più famosi dove ciò è permesso dalla grandezza stessa del poeta, si paga con la perdita della grazia poetica e quindi si finisce con il rendere la poesia banale.
L’invito è a confrontarsi di più, qulche volta è necessario far leggere le proprie poesie a chi è del “mestiere” e scrive o legge poesie da anni. La poesia è cosa semplice e complessa allo stesso tempo, chi vuole pubblicare un libro di poesia, prenda, prima di tutto, la poesia sul serio.

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