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Memento

di Stefano Verrengia
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Pubblicato il 25/12/2018 13:39:57

MEMENTO

 

Quanto ricordo il placido

Andare del mare cullante

E Le vele spiegate tirate

Dal vento!

Ero stupido e giovane

Come un orango

Danzante

Al selvaggio tango

D’amore.

Non conoscevo l’orrore

Del silenzio e il dolore

evanescente di una luna opaca.

Il mio cranio

Era una cloaca

Di vino, sogni e pazzie,

le mie poesie

scazzottavano fra loro

come marinai in taverna

alla ricerca dell’oro

di un vascello inabissato

in mari profondi.

Ad oggi, se ripenso

A quei giorni,

rimpiango l’idiozia

e la magia

di un puledro indemoniato

che nitrisce al vento!

E’ andato il Tempo,

acerba primavera

che da verde mela

matura e s’infiamma.

E’ andato il Tempo,

fugace vampata

d’estate che ti

accalda e fa languire.

E’ andato il Tempo,

petali d’autunno

che cadono leggeri.

E’ andato il tempo,

gelata corteccia

dell’inverno eterno.

E così, così finiremo

In questo infinito

Mare nero:

naufraghi nell’universo.

 


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