Pubblicato il 25/12/2018 13:39:57
MEMENTO Quanto ricordo il placido Andare del mare cullante E Le vele spiegate tirate Dal vento! Ero stupido e giovane Come un orango Danzante Al selvaggio tango D’amore. Non conoscevo l’orrore Del silenzio e il dolore evanescente di una luna opaca. Il mio cranio Era una cloaca Di vino, sogni e pazzie, le mie poesie scazzottavano fra loro come marinai in taverna alla ricerca dell’oro di un vascello inabissato in mari profondi. Ad oggi, se ripenso A quei giorni, rimpiango l’idiozia e la magia di un puledro indemoniato che nitrisce al vento! E’ andato il Tempo, acerba primavera che da verde mela matura e s’infiamma. E’ andato il Tempo, fugace vampata d’estate che ti accalda e fa languire. E’ andato il Tempo, petali d’autunno che cadono leggeri. E’ andato il tempo, gelata corteccia dell’inverno eterno. E così, così finiremo In questo infinito Mare nero: naufraghi nell’universo.
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