Cosa resterà
di te,
di me,
di noi due
quando il tempo
arriverà impetuoso
a bussare alla mia porta?
Cosa dirò al tuo Dio,
quando mi chiederà
di te,
di me,
di noi,
del nostro passato,
dei nostri peccati?
Mi vergognerò
e cercherò di nascondergli la verità.
Ma lui riderà,
capirà del mio amore per te,
e mi passerà la sua mano sul viso,
pieno di rughe,
di pensieri,
e mi dirà: entra nella mia casa,
mai nessuno come te ha amato tanto,
mai amore fu così tenero e profondo.
Non avere vergogna:
tu sei l’amore,
io sono l’amore.
Santoro Salvatore Armando
(Boccheggiano 26/01/2008 0.49)
Risposta di Gabriele La Porta (ex Rai3), 18 novembre, 2009 at 12:38
Caro Salvatore,
siamo e non siamo. Leggi, se vuoi, Eraclito di Giorgio Colli, edizione Adelphi. Vedrai che nutrimento (non razionale).
Risposta di A.
LA MIA CROCE
Dove porterà
il destino di questo amore?
Perché ci induci al martirio?
Tu, che per amare
ti hanno ucciso
ma tu hai scelto di amare
io non ho scelto
eppure anch'io muoio dentro.
La mia croce
pesa,
ed è la mia vita
la distanza che ci divide
di un età nascosta.
Gli occhi che non smettono mai
di disperarsi nel lacrimare
ma quanto ancora dovrò patire
per quell'emozioni che lui mi dona?
Soffro in silenzio e mi faccio forza
ma giorno dopo giorno
cado sempre più nell'incertezza
e nello sconforto.
O Signore, che male ho fatto
per meritare tanto amore
e non poter nemmeno
gustarne il suo sapore?
(Patù 26.1.2008 – h 10)