Pubblicato il 22/06/2010 15:35:44
Il fratello
Amino pure gli altri cani o gatti, preziosi uccelli o variopinti pesci; io amo il rutto del cinghiale, sazi di bulbi infranti i lividi intestini, sorpreso dal furore meridiano ai bordi di ruscelli senza nome. Disteso pigramente nella mota, socchiusi gli occhi, gonfio e soddisfatto, annusa lungamente l’aria ferma, si voltola di nuovo, muta fianco, di tempo in tempo vomitando borre. E limpida a chi guarda è la ragione del vostro spregio verso l’animale: spiace vedere, nitido, in un bruto un cuore come noi, la stessa fame.
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