Pubblicato il 21/08/2010 12:17:41
La mia vecchia gentile mi aspettava nel tempo immobile del cortile di una casa di riposo.
L'avevano dimenticata come Ungaretti voleva farsi dimenticare nella poesia di Natale. Poi, mi svelò un segreto: "vivere è stato come carezzare un grappolo d'uva a occhi chiusi" E il sapore ancora sentiva E gli occhi un'altra volta chiudeva
Sulla donna che era stata Sui figli che avevano dimenticato Sulle vie dove era stata libera, gioiosa Sulle lacrime tra le pagine rosa, Sui discorsi col marito Sui rimorsi Sull'anello al dito Sulle faccende di casa, sulla roba stesa sulla musica delle stoviglie, era la famiglia, sui primi passi dei piccoli e altre meraviglie, sulla sua bambina che gioca Sulla luce fioca di due manine nel tramonto. Tutto questo era stato per lei la vita: Un grappolo d'uva sotto una mano ardita Poi sempre con gli occhi chiusi dolce fu l'addio di chi esige ancora il mondo e il mondo gli viene strappato: "Vorrei uscire con te, vorrei essere libera per le vie dove sono stata libera Per le stanze dove sono stata madre per la stanza dove sono stata moglie... Vorrei vorrei..." E il poema della sua vita continua nella mia vita.
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