Da lassù vedrò le case bianche,
gli ulivi che vanno fino al mare
sentirò delle cicale il ritornello,
del vento la carezza e il refrigerio.
Riguarderò una casa sotto il sole
e vi vedrò vagare una ragazza
con i capelli rossi e il riso acceso,
riascolterò le frasi là disperse.
Non sono estinte, si son solo smarrite,
non capirò più quello che sussurra
ma proverò ancora a indovinare,
la bocca fisserò per intuire.
Ripeterà da sotto le lenzuola
parole che oramai son fuor dal petto
la pregherò di dirmi il senso ancora
come le prime notti appassionate.
E la vedrò sfiorita sul Vereto,
quella collina che dentro vive sempre,
forse controllerà due suoi mocciosi
che leggeranno frasi ormai usurate
su un vecchio tronco, dove un tarlo stride,
che un giorno incisi ed ho archiviato in mente,
frasi che ancora vibreranno in cuore
anche nel giorno che il mio corpo muore.
Salvatore Armando Santoro
- Nella mia foto: Patù visto dal Vereto