Ancora quel profumo al sol ristagna
tra i campi rossi appena rivoltati
l'odor di terra l'olfatto mi confonde
polvere e olezzo tenero si fonde.
E corro ai giorni delle cose antiche
quando il piacer con poco si creava
bastava a volte un frutto di cotogna,
che il vecchio contadino ancora sogna.
Le cose antiche, che si son scordate,
figli di un'esistenza difficile e frugale
s'era felici appena il primo fiore
sbocciava col suo candido colore.
Si seguiva l'ape in giro a impollinare
quel fiore che sfioriva e poi moriva
e nuova vita sorgeva da quel butto
che del cotogno originava il frutto.
“Nugelle”, che un Dio donava a tutti
per la fatica che li accompagnava,
sui campi germogliava loglio e grano
lungo i tratturi il pero e il melograno.
Ed oggi quel profumo ha risvegliato
una ricchezza di cui s'è perso il senso
che la natura ancora ci regala
quando smette il suo canto la cicala.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 25.10.2016 – 19,40)
- La foto è di Silvana Francone (g.c.)
- Nugellae era il termine usato da Petrarca per qualificare il valore dei sonetti del suo Canzoniere... Nugellae..."cosucce"!