Sposa mia, ti sento,
mentre nella solitudine dei miei pensieri,
nell’immensità
delle possibilità di evasione
che mi offre il mio elaboratore,
batto ritmicamente la tastiera
e compongo i miei pensieri
col sentimento delle mie passioni.
Ti sento, già così presto,
affaccendarti anche sulle mie cose
ed una tenerezza immensa m’opprime.
Avverto l’inutilità della mia immobilità
davanti ad uno schermo, bigio ed insensibile,
e le colpe della mia pigrizia
mi rimbalzano in petto
come i giochi del pallone
che il computer a volte mi presenta.
Non so se basta,
ma il tuo curare le mie cose
apre il mio cuore al grande affetto che ti porto,
e se la voce tua
interrompe l’intensità dei miei pensieri,
scusa il mio sciocco sgridare,
la presunzione che solo conta
questo inutile tempo
ch’io trascorro in silenzio
rubando, ai tuoi interessi,
i momenti migliori del nostro vivere insieme.
Ma pur nel mio silenzio,
odo la voce tua
che questo cuore empie di vita e amore,
sempre!
Santoro Salvatore Armando
( Aosta 1.1.1993 – h.10,30)
– Pubblicata nel volume “Cara Famiglia” edito dalla Keltia Editrice di Aosta (Collana di Poesia e letteratura romantica) – Ed. 1995)
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