Pubblicato il 13/10/2018 08:02:09
D’un tratto le cose esplodono sonore.
Rilucono gli alberi dopo le raffiche di pioggia
come palpebre spalancate
percorrono il mare nei bagliori in lontananza
mentre I Cantos di Pound rintoccano
di bellezza “Ciò che sai amare rimane/
il resto è scoria”.
Radure sdipanano memorie
radicate nelle arterie e nelle giunture
di chi cerca di capire Faulkner, Durrell,
Kafka, Conrad, Nabokov, Fitzgerald
con uno sguardo che non dorme mai.
Tra noi e le cose un dialogo sommesso
lascia dietro una traccia
come pietre roventi bisbigliano
nella terra e nell’aria
fluttuando verso il durevole .
© Maria Allo
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