Voglio cantare la lunga serenata inascoltata
urlata dentro la mia finestra spalancata
in una notte di un'estate da dimenticare
quando era l'amore a non farmi riposare.
Voglio cantare la lenta malinconia crepuscolare
che si posa sui monti e sulle strade fino al mare
che con passi stanchi riporta i vecchi dentro casa
mentre ricorda l'ora l'orologio della chiesa.
Voglio cantare di fiabe misticismi e storie
di pensieri persi e utili memorie
e di un principe azzurro atteso e poi venuto
senza spada e mantello ma d'amore tormentato.
Voglio cantare le lunghe serate
passate sul tappeto della mia stanza
quando
non volendo abbandonarmi al sonno
fermavo la mia testa fra le gambe
ubriacandomi di sogni
ad occhi aperti.
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