Non è mai facile raccontare un fatto insolito ed essere creduto.
Un evento come quello a cui ho assistito non può non essere raccontato, ma andiamo per ordine.
La mia vita non è stata costellata da fioretti, opere pie, altruismo ecc.
sono stato uno dei peggiori criminali e come tale ho messo a segno
l'ultimo colpo che mi avrebbe fatto vivere il resto dei miei giorni come un nababbo.
Andavo verso un paese estero con la mia auto e dopo ore di viaggio mi fermo per sgranchirmi le gambe...e come succede nei migliori film
a quel punto arriva un tir e mi spiaccica sull'asfalto.
E' il colmo no? Si è proprio sfiga che più sfiga non si può.
Visti i miei precedenti finii di filato all'inferno.
Mi ritrovai sulla famosa riva dove Caronte prende a bordo le anime.
Devo dire che erano attrezzati bene, chioschi dove vendevano di tutto per noi in attesa, notai anche un cartello segnaletico con una grande freccia che indicava alla mia destra la direzione per l'inferno.
Ma quello che mi sorprese fu sentire alla mia sinistra delle grida,
non erano grida di sofferenza ma quasi di gioia, come se stessero festeggiando qualcosa.
Rimasi perplesso, ma quello che mi lasciò sbalordito fu vedere arrivare
dalla direzione nella quale dovevo andare una barca piena di anime festeggianti.
La barca si accostò per farmi salire e loro nel vedermi con uno sguardo quasi da scemo si sbellicarono dalle risa.
Ovviamente chiesi che cavolo stava succedendo, come mai invece di andare all'inferno ne venivano fuori.
Un'anima loquace mi spiegò: "Questo posto è diventato un inferno",
la guardai meravigliato, "...era quasi un paradiso, ma da quando è arrivata lei, "l'eletta" è diventato impossibile viverci.
Persino Belzebù era triste, non si divertiva più nel torturare le anime,
era lui ad essere torturato dall'eletta. Ci fu una riunione fiume con tutti i diavoli, e alla fine arrivarono alla decisione di costruire un nuovo inferno e lasciare rinchiusa da sola "l'eletta"
in quello vecchio sprangandolo dall'esterno in modo che non ne possa più uscire.
Adesso capisci la nostra esultanza?
Siamo finalmente liberi e il nuovo inferno sarà un paradiso".
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Vincenzo Corsaro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.