Dio,
perché, perché mi chiami, (Is. XLII - XLIL,8)
perché mi prendi per la mano
e Ti compiaci poi di farmi a pezzi, (Is.LIII,10)
di trapassarmi?
Perché Ti abbatti su di me
e mi saccheggi,
perché mi spogli
e poi mi lasci morto? (Is.LIII,8)
Tu, Tu, mio Dio,
soltanto Tu puoi fare certe cose,
a Te soltanto
e a nessun altro è ammesso
chiedere il sangue.
Così hai trattato il Figlio,
il Tuo Unigenito!
Fai, fai pure come vuoi,
di me - di lei - di noi,
come Ti piace.
Vorrei che almeno Tu
fossi felice.
GIOBBE 9, 25 - 35
"I miei giorni scorrono come vento,
fuggono senza portare niente di buono;
26scivolano veloci come barche leggere,
come un'aquila che piomba sulla preda.
27Anche se dico: "Basta,
non voglio più lamentarmi!
Voglio cambiare ed essere contento!",
28tutti i miei mali mi fanno paura
e so che Dio non mi tratta da innocente.
29Se devo essere condannato ad ogni costo,
perché faticare inutilmente?
30A che serve lavarmi
e pulirmi ben bene con acqua abbondante,
31poi Dio mi butta nel fango
e faccio schifo ai miei stessi vestiti?
32Dio non è un uomo come me,
non posso rispondergli,
né citarlo in tribunale.
33non esiste un arbitro
che possa decidere tra noi,
34per togliermi di dosso il bastone
di Dio e liberarmi dal suo terrore.
35Solo allora parlerei senza paura.
Poiché non è così, devo vedermela da solo.
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