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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Da nonna Annetta

Narrativa

Bianca Mannu (Biografia)
La Riflessione - Davide Zedda

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 06/12/2011 12:00:00

L’educazione alla vita avviene attraverso la vita stessa, può sembrare lapalissiano, ma non lo è del tutto. Vivere può significare lasciarsi scorrere addosso gli avvenimenti, i giorni, i luoghi, oppure entrare con tutta la nostra essenza nei fatti che ci vedono protagonisti o semplici spettatori, traendone insegnamenti e ricordi indelebili, che andranno a formare la nostra personalità. Paloma Mirau è una bimba nata in Sardegna, in una realtà composta da secoli di fatti stratificati in una massa esperienziale solida e all’apparenza immutabile. Ma l’immutabilità è solo una condizione apparente, sotto gli occhi di Paloma ogni cosa è in continuo movimento ed evoluzione, soprattutto grazie all’acutezza e alla curiosità della protagonista, e dell’autrice. Le “due”, mescolando impressioni momentanee e racconti di accadimenti, riescono a dare di ogni minimo avvenimento una visione tridimensionale, aggiungendo o togliendo spessore anche in base all’evoluzione che i fatti ebbero con l’andare del tempo. La nostra Paloma vive con ansioso desiderio e sentita partecipazione ogni attimo della vita, ogni gesto compiuto da lei e dai suoi parenti diventa un tassello importante nella costruzione di quella singolarità che è un individuo. E credo di poter affermare che ogni individuo è formato da quella miriade di piccole e grandi cose che succedono e ci circondano in ogni istante della nostra vita, basta saperle cogliere. Bianca Mannu ha sicuramente saputo cogliere tutte queste suggestioni che la vita le ha donato e ne ha fatto tesoro, raccogliendo, coll’andar dei giorni, preziosi fili dai molteplici colori coi quali ha saputo tessere questo grande arazzo che rappresenta un pezzetto di vita, ma anche un pezzo di Storia di tutti noi, perché la Storia, quella che si accumula capitolo dopo capitolo, è fatta di individui, di singolarità, ed è attraverso le vicende di ciascuno che si apprende la storia di un Paese. Infatti attraverso le vicende di Paloma si ricostruisce anche l’atmosfera che regnava nell’Italia di quel periodo, tutti i sommovimenti, le variazioni, gli umori del cosiddetto popolo di fronte al cambiamento delle epoche. Passano gli anni, i governi, le guerre e la pace ma sono le vite di tutti a scandire l’andare della storia; testimonianze come questa sono come tasselli di un mosaico che raffigura la vita di un popolo, ma, osservato con attenzione, ciascun tassello ha un suo aspetto, unico ed irripetibile, così come Bianca ci mostra la storia della famiglia di Paloma come unica ed irripetibile, ma parte di un contesto più ampio. Le 421 pagine del libro scorrono leggiadre, dense di interesse e raccontate con mano felice dall’autrice, capace di uno stile molto singolare, dal lessico meticoloso e dai periodi elegantemente cesellati e posti l’uno accanto l’altro con armonia e grazia. Il linguaggio usato dalla Mannu non tenta di cavalcare le mode, ma si fa custode di un suo incedere quasi classicheggiante, oserei deamicisiano, che rende la lettura molto gradevole e non banale. Un grazie a Bianca Mannu per il suo interessante spaccato di società italiana, narrato con eleganza e la giusta dose di ironia.




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