Pubblicato il 19/08/2018 00:31:15
Una lacrima, una semplice emozione che sale su dal cuore mentre leggo un' ultima poesia che alimenta più forte la tensione e mi sprofonda nella delusione. Eppur piango per te! Per te che mi chiedevi: ”Perché piangi?” quando la notte poi andavi via. Mi rivestivo con grande tristezza, e poi s'andava via in tutta fretta accarezzati da una lieve brezza. E ripetevo sempre la scenetta, che m'alzava il martirio dentro il petto ma era un dramma che, invece, m'investiva mentre io ti guardavo sorridente, e mi abbracciavi e mi tenevi stretto. Io ti dicevo: “Non ci fare caso, sola è emozione, non è proprio niente”. Ora che gli anni mi pesano davvero, ma è la vita che m'opprime il cuore, mi chiedo a cosa serve, a chi è servito, d'avere allora accettato quel tuo invito. Goditi queste ore ripetevi, l'avevi capito quanto io t'amassi tanto amore faceva a te paura perché nel cuore tuo l'amor s'accende ma poi si spegne perché poco dura. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 14.11.2017 – 22,17)
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