Pubblicato il 20/07/2018 00:10:55
Ondeggiano le bianche carene le vele bianche fluttuano al vento di fine aprile e il sole che obliquo scende a colpire il parabrezza è lama che taglia l’abisso, scavato fra me e te dall’incolmabile distanza che separa tutto ciò che in questa vita ho avuto da tutto quello che a te è stato negato … Quale gioia concessa ai miei giorni, al mio stupido cuore potrà mai risarcire la pena che sempre rampolla - come adesso - dal tuo sguardo smarrito quando la sera sta per calare e l’indomani è un pietroso deserto, ai cui margini chissà se mai azzurrità di cielo, d’oceano potrai (tardi,anche tardi) intravedere. 1 maggio 2012 1 Maggio 2012
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