Pubblicato il 28/06/2018 17:00:05
Abbellire il mondo
Abbellire il mondo non è una cosa da niente specie se nasci circondato da anime stanche, spaventate dal suono sinistro della miseria che impregna il respiro di conseguenze.
Non è affatto semplice sapere in anticipo se la nebbia che hai ingoiato sarà commestibile o se il dolore ti porterà sotto una pensilina in una sera di pioggia, stretto a stranieri con la camicia hawaiana, con il cuore carente di canto possibile.
Creare qualcosa che ispiri il passante non è una scampagnata, una corsa mattutina sul porfido del centro, ma è una somma di passi iniziati nel sogno infantile, è raccattare lamiere dismesse per riparare le baracche dei tuoi compagni di strada, è arrampicarsi come un rachitico ragno per generare ferito la Cappella Sistina, è finire rapinati ogni giorno dai ladri senza per questo scoprirsi indigenti, è rimanere nei pressi dell'alba con i denti cariati di notte coriacea.
La bellezza offerta è la nostra seconda genesi, un bacio calcato sul collo scoperto del cielo.
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