Si gioca al massacro!
Come una girandola infernale
tutti gli assistiti, i lottizzati,
i compromessi,
tutti quelli che con le scarpe strette
stavan ben nel sistema,
all'improvviso scoprono d'essere onesti.
Una moda nuova s'affaccia
sulla scena politica italiana:
stilisti improvvisati lanciano nuovi costumi.
E tanti, molti direi,
s'accalcano allo stand dei nuovi venditori.
Tremano i potenti,
coinvolti negli scandali da sempre,
assaggiano il calice amaro dell'umiliazione
nelle prigioni di Stato.
Inconsciamente,
il popolo impotente sfoga le sue frustrazioni
mandando al macello corrotti e corruttori.
Come una Santa Inquisizione
la macchina infernale
dei poteri contrapposti,
della ragion di stato,
miete nuovi raccolti
e la potenza delle delazioni
diventa morale corrente,
arma di resurrezione
in mano agli oppressi da sempre.
Guardo con occhi impotenti
l'evolversi degli avvenimenti:
l'Oracolo di Delo non predice nulla di buono.
Gattopardesche intenzioni
s'agitano nella coscienza dei manovratori?
Anch'io "fedele suddito"
dovrò diventare "un borbonico schifoso"?
Assisto impotente ad una sceneggiata
che si replica da un'eternità
con il botteghino sempre esaurito:
una macchinosa operazione
che sfrutta il mio consenso
per lasciare le cose sempre al solito posto?
Salvatore Armando Santoro
-Questa poesia è stata scritta nel 1992 quando scoppiò in Italia Tangentopoli. Il Pubblico Ministero di Milano D'Avigo, mentre tiene una lezione a scuola agli alunni sulla legalità e sulla Costituzione Italiana. Purtroppo Tangentopoli non finisce mai. Grave è quando scoppia anche in quei partiti che agitavano le “mani pulite” fino a quando non sono andati al potere. E non è finita!
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