Pubblicato il 13/06/2018 13:00:24
Verrò. So che lo farò. E sarà un giorno come tanti in cui uomini indaffarati decollano atterrano e si inseguono ininterrottamente. Tra il profumo dei giornali e dei caffè, dubbi azzardati e accordi mancati, mi farò largo per raggiungerti. E tu sarai lì. Come una ragazzina timida e frastornata che aspetta l'unico autobus della sera. Oppure come una bambina che vuole condividere con me un lecca lecca appena rubato. Che faccia avrai? Miracolo. Verrai. Lo so. E sarà di mattina. E di fine novembre. Una di quelle mattine in cui la nebbia fredda si mischia al sangue. Una di quelle mattine in cui il sole non riesce a sfondare e l'odore morbido e pungente della terra bagnata ti entra dentro e ti rimane addosso. E ti porterò nei boschi. Ancestrali luoghi in cui il sangue si mischia alla terra. Ti prenderò con impeto animalesco, quasi a sfidare millenni di evoluzione. E saremo liberi. Per sempre
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