Il mio cane con me guardava il colle
correva ed abbaiava allegramente
sull'erba si sdraiava, rotolava,
ogni albero annusava e lo segnava.
Anch'io annusavo nei ciocchi le viole
anch'io correvo libero sull'erba
accaldato con lui scalavo il colle
con le mani impastavo argilla molle.
Il mio cane guardava, anch'io guardavo,
nella mente il presente si archiviava,
io le rondini inseguivo su nel cielo
mentre l'accarezzavo contropelo.
E lui era felice del mio tocco
disteso se ne stava a gambe in aria
la schiena dall'erba accarezzata
chi mai pensava a questa vita ingrata?
Io sopravvivo ancora, sfido il tempo,
quello che lui ha archiviato più non vede,
ma nella mente mia viva è la storia
che lui ancor vede con la mia memoria.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 13.5.2018 – 00,51)
- Nella foto, a 14 anni con il mio cane lupo!