Quando la luna incontrò il mare, avvenne in una notte di mezza estate.
Scelse un incantevole scenario, quello del golfo illuminato a festa di una delle terre più belle del sud Italia, che la guardava estasiato aspettando da sempre giorni migliori per i suoi figli.
Salutata la stella madre all’imbrunire, l’elegante signora si affacciò sul nitido cielo di luglio, indossando il suo vestito migliore: era piena, abbagliante, con i crateri in evidenza. Decisa a conquistare, si fece largo tra le luci della volta celeste, gettando lo sguardo verso il vulcano dormiente che, osservando sornione, le fece l’occhiolino.
Quando la luna incontrò il suo amante ne rischiarò l’ondeggiante superficie, increspata solo da una leggera brezza estiva e si arrese tra le acque in un abbraccio senza tempo. La sua immagine si riflesse nei toni dell’oro, del verde smeraldo e del blu argenteo in quello scorcio di mar Tirreno, offrendo, a coloro che ebbero la fortuna, uno spettacolo straordinario.
Quando la luna fece l’amore con il mare illuminò la cornice della storica città fondata col nome di Parthenope, dal lungomare alle auto in corsa, agli eleganti alberghi e ai ristoranti. Sull’isolotto di Megaride tutt’uno con la costa, l’antico Castel dell’Ovo, dagli imponenti cannoni di guardia, assistette pure lui all’evento; lui che nel corso dei secoli ne aveva viste di tutti i colori, arrossì di colpo, restandone però compiaciuto.
Nella notte magica anche lei era lì, ad ammirare quell’attimo eterno, appoggiata al muretto di una delle strade panoramiche della sua città. Con lo sguardo rivolto verso il cielo, la donna si rese conto che stavolta sarebbe stato difficile lasciare il luogo dov’era cresciuta.
Dinanzi allo spettacolo di terra, acqua e cielo uniti in un abbraccio senza fine, comprese quanto l’amore e la bellezza siano preziose ancore di salvezza, le uniche capaci di dare un senso al nostro essere, in questi giorni persi di paura e scoramento.
Paola Salzano - agosto 2016
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