Pubblicato il 08/04/2018 00:21:19
Sospese come a un filo le navi all’incrocio dei mari e di folate improvvise parlano lingue scevre di parole tagliano il fosco di mattine estive vapori impercettibili s’infiltrano negli interstizi di malinconie antiche- pietrificate quasi scontate, diresti- inquietudini appena nate serpeggiano sotto pelle nelle giunture e in ogni rombo di motore a interruzione della notte in ogni raggio riflesso sull’acqua nel rosso pompeiano di due foglie illogiche in mezzo al mantello pulsante di linfa della piena estate. Illogiche. Vere.
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