Rivedersi bambini sotto un pesco
e risentire quei profumi antichi,
sotto il mantello delle foglie al fresco
il dolce aroma ancor gustar dei fichi.
Ritrovare quel clima fanciullesco
scorrazzando su dei campi aprichi
vivere un mondo libero e fiabesco,
i cumuli calpestare dei lombrichi.
E correre pei campi tra l'arsura
bevendo l'acqua fresca alla cisterna
il secchio far calar dall'apertura
vedere il sole giù dalla lucerna
che ondeggia ed ancheggiando si sfigura
ed ignorar la predica materna.
Ed oggi ritornando al tempo antico
so che più non potrò gustare un fico,
anche alle pesche dovrò stare attento
che alla pelle mi danno mancamento,
neppur le more potrò più gustare,
le fragole potrò solo guardare.
E questa gioventù cosa si perde
a non restare sotto un noce al verde?
Sta sui gradini della cattedrale
dove di più il tablet prende il segnale
ed il gusto ha perso dei sapori antichi
compreso quello di susine e fichi.
- Sonetto ritornellato
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 4.8.2017 – 14,10)
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