Pubblicato il 30/03/2018 15:03:31
Cancello chiuso mi torturi il cuore quel tuo viale triste e abbandonato tra l'erba incolta brilla tristemente ma ti ricordo bianco e ben curato
con rose e fiori ed alberi da frutto con un fico bianco fuori dalla porta, qualche gioia ancora oggi resiste nella memoria vive e non è morta.
Rivedo la fatica dei miei zii il riso spensierato dei bambini le piante del tabacco in mezzo al campo le filze appese dentro i magazzini.
Ogni giorno ancor foglie da infilzare stenderle all'aria senza mai bagnarle farle asciugare stese ai cavalletti la sera a ben coprirle o ritirarle.
Una fatica immensa e mal pagata ma la vita lo stesso andava avanti fiorivano gli amori e gli abbandoni le delusioni ed anche gioie e pianti.
E nella notte il lugubre cantare della civetta che intorno svolazzava nel buio il suo battito d'ali neri presagi in cuore anticipava.
Essi son li, oltre il cancello chiuso, in quel viale carico di erbacce e in quei locali chiusi e abbandonati che al buio ne conservano le tracce.
Salvatore Armando Santoro (Donnas 30.03.2016 – 00,26)
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