A volte la solitudine
mi appare necessaria,
come catarsi liberatoria,
mi allontana dal mondo
e dalle sue contaminazioni.
Si specchia nell’anima
e si riflette nel mare dei miei pensieri
vorticosamente arroccati
nella mia mente.
Compagna invisibile
lasciami riflettere
sul tempo che scorre,
guarda le mani e la fronte
sempre più rugose,
e il desiderio di tornare
all’infanzia che fu.
A volte la solitudine
mi spinge per la strada
a trovare gente
con cui chiacchierare.
Mi allontana dalle angosce
e dai tormenti dell’anima
che ardono nel mio petto
cosparso di ferite cicatrizzate.
E mi sospinge,
come fosse vento di tramontana,
verso la vita e le sue incoerenze.
E mi difende,
come fosse baluardo inespugnabile,
dalle insidiose fragilità
dell’essere umano.
A volte la solitudine
mi appare liberatoria
nelle sue vesti di musa ispiratrice
che si traduce nei versi
di un poeta nomade e selvaggio
curioso di girovagare nell’animo umano.
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