Pubblicato il 16/07/2010 02:15:10
Oh sì, che bella cosa la memoria Che fa muovere il tempo avanti e indietro: Avevo un abitino a rombi rossi, E avrei voluto, ma mi mancò l’ardore. E poi di quell’altro giorno mi ricordo Che il cielo era sbiancato d’abbandoni E le lacrime calde: mio Dio, quanti dolori! Meglio tornare qui, al tempo della bocca E al corpo che da sé si è già distratto. Una carezza che quasi non ti tocca, Un bacio come un soffio sulla fronte. E’ il tempo, il tempo che non sai Se passa per farti male o per dire Quello che un tempo non ebbe parole, Ma l’emozione tutta viva, la stretta Forte al petto, il sentimento. Adesso La vita parla d’altro: è un po’ vecchia, Ha gli occhi stanchi, l’artrosi alle ginocchia, E la sera chiude il grembo e la porta.
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