Dopo la perdita dell’amnios
-vero trauma della vita-
la pelle cerca sempre un’altra pelle.
Un continuo abbraccio per sopravvivere.
Un desiderio incontenibile:
stringere, premere, toccare, strofinare.
Un massaggio vitale.
Il mondo ha un desiderio infinito di sentire
altra carne.
Il corpo cresce.
Cambia colore e odore.
Si modella nel corpo del piacere.
Le carezze inseguono gli umori
per spegnere la fame di esistenza.
Il corpo invecchia
le carezze diventano lente
e sempre più lontane.
Quasi non si toccano.
Quando la pelle poi rimane sola
anche l’anima si accartoccia.
(Un corpo dopo l'altro, 2010)
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