Leuca sogno e quel tanto estasiare
seduto affascinato sulla rampa
di quel Santuario che sa beffeggiare
quella mia fede che nel cuore manca.
Mutano in ciel colori e sfumature
si mischiano e li confonde il vento
creano sempre nuove cromature.
Un'armonia poi s'alza dal convento
lieve s'espande dalle spartiture
l'animo placa ch'era triste e spento.
Immagini assai rare
che ancora mi colorano la mente
sempre più afflitta e stanca
ma che rinfranca un mare risplendente.
E le scogliere scure
il sol morente di colore effonde
a tanto turbamento
brio e vitalità nuova diffonde.
Salvatore Armando Santoro
(Donnas 27.02.2016 – 12,36)
(Sonetto caudato santoriano: ABAB ABAB CDC DCD aEbE cFdF)
E' una nuova forma di sonetto caudato di mia composizione (cosiddetta esercitazione poetica) che si chiude con una coda di 4 versi settenari, alternati a versi endecasillabi in rima tra di loro. I settenari rimano con i primi due versi delle quartine (AB) e con i primi due versi delle terzine (CD).
La composzione si contraddistingue dalla struttura tradizionale del sonetto caudato, che è composto da una coda di tre versi (di cui il primo settenario in rima con l'ultimo verso del sonetto ed uno distico a rima baciata in versi endecasillabi).