Mi illudo ancora di vedere un lume
che a tratti splende all'ondeggiar dei rami
e tra gli ulivi ascolto i tuoi richiami
quando sommessa parlavi al cellulare.
Ed io riguardo ancora una lattina,
un ciocco di capelli anche accarezzo
e questa penna che non ha più prezzo
l'inchiostro ha secco come un vecchio pozzo.
E non cerco il ricambio, più non serve,
quello che ho scritto tutto l'hai distrutto
il mandorlo è fiorito e non da frutto
i petali disperde tra i muretti.
Quello che avevo in cuore te l'ho dato
non so cosa di più potevo darti
forse non ho saputo a fondo amarti
spesso l'amore è avaro nel mostrarsi.
Vorrei fermare il tempo, ma impietoso
batte nel campanile l'orologio,
il cuor risponde con un tocco mogio
sfinito affronto l'ultima salita.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 18.2.2018 – 19,46)