Pubblicato il 22/05/2010 14:44:41
in te dormiva come un fibroma asciutto, come una magra tenia, un sogno; ora pesta la ghiaia, ora scuote la propria ombra; ora stride, deglutisce, orina, avendo da sempre atteso il gusto della camomilla, la temperatura della lepre, il rumore della grandine, la forma del tetto, il colore della paglia: senza rimedio il tempo si è rivolto verso i suoi giorni, la terra offre immagini confuse; saprà riconoscere la capra, il contadino, il cannone? non queste forbici veramente sperava, non questa pera, quando tremava in quel tuo sacco di membrane opache.
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