Pubblicato il 17/11/2015 10:30:34
'BATAClAN': Canto notturno di un sopravvissuto alla strage di Parigi.
Dedico questi versi a tutti i ragazzi e le ragazze ‘abbracciatori’ che nel momento della tristezza infinita di questi giorni a Parigi, hanno distribuito gratuitamente affetto a quanti ne avessero bisogno e, al tempo stesso, hanno rinverdito il senso di ‘fratellanza’ che dovrebbe distinguere tutte le popolazioni civili che si dichiarano tali, nel segno della libertà democratica.
“C’è un dolore che non si può raccontare Una pena che non svanisce mai Sedie vuote e tavoli vuoti I miei amici che se ne sono andati.
Qui parlavamo dei nostri ideali Qui (ognuno) accendeva una fiamma Qui cantavamo del domani E domani non arriverà mai.
Dal tavolo in quell’angolo Vedevamo sorgere un nuovo giorno E le loro voci risuonavano Riesco a sentirle ancora adesso.
Le parole che avevano cantato Sono state la loro ultima comunione E hanno lasciato una barricata solitaria (nel bel mezzo della città).
Oh, amici miei, vi chiedo perdono Io sono vivo e voi ve ne siete andati C’è un dolore che non si può raccontare Una pena che non svanisce mai.
Volti di fantasmi alla finestra Volti di fantasmi intorno a me Sedie vuote e tavoli vuoti Dove i miei amici non si incontreranno più.
Oh, amici miei, non chiedetemi A che è servito il vostro sacrificio Sedie vuote, tavoli vuoti Dove i miei amici non si incontreranno più.
(Lirica di Herbert Kretzmer, su musica di Claude M. Schonberg trad. dal musical “Les Miserables” andato in scena a Londra, nel 1985).
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