Pubblicato il 11/02/2018 00:36:19
Aveva un dì un'amica generosa per una vita lei inseguì l'amore era gentile, simile ad un fiore, anche di nome si chiamava Rosa. E si era affezionata e ci sperava per anni andava in cerca d'un compagno la tela lei tesseva come un ragno ma a catturare un uomo non bastava. E nella rete poi cascò un poeta, lo riempiva di tenere attenzioni ma eran troppe le sue indecisioni quell'amor stava in piedi sulla creta. Era debole lui, lei poco attenta, e un altro ragno ch'era lì vicino una rete tirò sul biancospino l'amore perse perché disattenta. Venne l'autunno e poi anche l'inverno, tornò la primavera e sopra i monti sciolse la neve che alimentò le fonti ma si sa che l'amor non è mai eterno e va sempre con linfa alimentato ma bloccare con sassi la sorgente non è azione logica e prudente, quell'amore finisce soffocato. Ma lei è sempre lì, Rosa appassita, ancor lo chiama quando vien la sera quell'amore gli manca e ancora spera che dia nuovo vigore alla sua vita. Lei le vuole ancor bene e lui è convinto che sentimento tenero può dargli d'altro lui non può, ne sa parlargli, sol tanto amor ha ancor nel cuor dipinto. Savatore Armando Santoro (Donnas 01.07.2017 - 22,14)
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