Nel brulichio di vermi mi scompongo
cieco vo' brancolando in mezzo al buio
cerco un verso che accordi col dittongo
se la rima non quadra mi rabbuio.
Quante cagate scrivo, che imbecille,
penso tutti gli amici di stupire
vergo dei versi, sembrano scintille
mi sento un merlo, so solo frinire.
Di te parlo, coglione, che ogni giorno
rilasci a tutti quanti i tuoi commenti
lo so, lo so, tu cerchi il tuo ritorno
e quindi spalmi a tutti olio ed unguenti.
Ogni giorno anche tu dovrai mangiare
la gente spesso è stupida e ci crede
la rete hai steso, provi ad afferrare
la gallinella da poter spennare.
Fosse il successo semplice ottenere
assemblando dei versi da stampare
e tu lo sai e dai mangime e il bere
al pollo ingenuo che dovrai ingrassare.
Da tutti bussi, ci provi solamente,
s'affaccia l'illuso poi alla finestra
gli dici: “bravo” e corri follemente
a vendere ad altri l'identica minestra.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 17.1.2018 – 14,23)
Gustavo Dorè – Ruffiani e seduttori Canto XVIII° Divina Commedia
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Salvatore Armando Santoro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.