Pubblicato il 20/09/2010 12:00:00
BALLATA PER FADWA TOQAN E JOSE CRAVERINHA
A volte la fiammella accompagna la mia notte un vezzo perché io ho luce accanto a me e penso a voi poeti di luce che luce non avevate mai. A volte la fiammella accompagna la mia notte… ma cercami ancora tra le cose che per amore si danno e che per amore si prendono nel tramonto sanguigno e nelle nubi sempre in rivolta. A Fadwa che da Nablus non andò mai via e a Josè che morì nello stesso letto di sempre. Lottare con le parole dicevi e con l’esempio scacciare violenza e potere. Tra le pieghe di un minuto disfatto il canto della cicala le viole il tamburo il sorriso di chi non conosco. Tu, Josè, dicevi cercami tra le cose che per amore si danno e che per amore si prendono. Fadwa raccontava negli ultimi mesi di non avere carta e penna macerava dentro sé immagini e ferite. Josè scriveva il dolore della schiavitù della tristezza dei canti meravigliosi con cui i suoi amici lo accoglievano. Il perdono non è per dimenticare dicevi è per vivere giorni nuovi. Cercami tra le cose che per amore vivono e che per amore si donano. Maputo è bella diceva Josè e intanto scriveva le sue storie mostrando vividi occhi: così vorrei i poeti io sognatori della realtà senza soffocare il tempo per vivere.
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