Che parola mise sulle tracce,
o che parole erano le tracce?
Chi parlò,
senza coprirsi di silenzio?
Le radici, i fili, i rami,
dure dita di insepolti,
non trattengono le frane.
Non ha ossa il bosco.
Non c'è luogo nel paesaggio,
strada o varco: solo buchi
nella polvere dei gechi,
solo fischi dietro ortiche
e sterpi: aria o serpi?
Ogni tanto a una spari,
per vedere se sia viva
o ha forma, se esca fuoco
o sangue. Mentre salta
ancora da quel colpo colta
in testa, pensi: siamo tutti
serpi?
Testo estratto dal libro
Mrogn, Zona Editrice 2017
ISBN: 978-8864387024
Premio Elio Pagliarani 2016
Dalla premessa al libro:
Indagini e sopralluoghi sono stati condotti lungo il sentiero delle Terre Alte, nei pressi del colle Mrogn, nei giorni della Candelora dell'anno *.
Non è stato possibile giungere oltre l'evidenza dei fatti.
I reperti (pezzi di roccia, cortecce incise, piume, peluria e schegge d'osso), i rilievi (foto, tracciati, filmati), il sonoro (spifferi d'aria, fischi di serpi, legna spaccata e parlate in dialetto) sono oggi archiviati al museo contadino di *. Qualcuno ogni tanto li studia.
La gente del luogo, arrivando l'inverno, ha paura.
L'uomo è sepolto nel bosco. Il bosco nell'uomo.
Mrogn, 7 ottobre 2012
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