Pubblicato il 17/06/2010 16:38:24
Se corri e saprai dove andare, ti aspetterò qui, tra le mie dolci palpebre dischiuse e feconde, naufraghi giacigli che ricordano il grembo, gravido di gioia, di respiri di vita battente, come pioggia che adagia le lacrime tue, su fili di prato.
Solo non sarò ad aspettarti, avrò la mia solitudine con me, ma via volerà al tuo incedere leggiadro, come nembo sospinto dalle correnti dell'anima mia, quella stessa che si schiude come bocca ad un bacio, col suo brivido caldo, di ghiaccio bollente e salato.
E mi assaporerai celeste mia, sferzando il mio cuore coi sussurri tuoi, che di me fanno incetta e bramano, com' avido pasto di fiera in agguato, d'amore ferito, ma sopravvissuto, ai perfidi attacchi di questa mia vita, che m'hanno donato.
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