Ti do quello che ho,
quello che resta ormai di razionale
chiamalo come vuoi, non so,
ma ormai chiamarlo amore più non vale.
Ho consumato tutte le parole
quelle che scrivo sono segni stanchi
come quelli che sui quaderni un tempo
tracciavo sui quei duri e vecchi banchi.
Parole spesso che venivan storte
la mano tremolava di tensione
or tremola la mente,
traccia il segno d'un ultima emozione.
Cosa vorresti io più non ho,
ho questo sentimento che balbetta
sa scrivere oramai solo parole,
semplici versi che il cuor gli detta.
E poi il tempo stringe,
questo lo vedo e so
cogli il poco che resta in questo cuore
non è molto, ma ormai altro non ho.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 12.11.2017 – 8,44)
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