Pubblicato il 13/11/2017 09:12:22
Cosa fa una studiosa di metrica in una noiosa domenica afflitta da un forte raffreddore e non ha come passare la giornata? Apre il manuale e cerca di studiare e capire il SONETTO RINTERZATO detto anche DOPPIO. Se ne fa un'idea storica (:-) ) e si cimenta in quel tipo di composizione, amenamente.
Fu ideato da Guittone d'Arezzo e un allora Dante ancora alle prime armi (dice Contini:- d'immaturità tecnica- su cui pongo le mie riserve) si cimentò in alcune composizioni di questo tipo ma con una variante, per cui si può parlare di Doppio e non più di Rinterzato. Dopo il Duecento nessuno scrisse più i rinterzati, segno che l'invenzione guittonania non era stata molto felice.
Primo esercizio (forma guittoniana):
LA VERA STORIA DEL SONETTO RINTERZATO E DOPPIO
Se ne stava Guittone nel convento con un preciso intento: mostrarsi artista colto e raffinato e fare scuola per il suo talento con un componimento a cui nessuno avesse mai pensato.
Il Frà Gaudente giunse al compimento di sé molto contento - ché al gaudio s'era pure consacrato dalla Madonna preso in rapimento - - Io sono un gran portento! - pensò alla fine del suo rinterzato.
Dalla Canzone aveva il settenario qual grano di rosario estratto e seminato in un sonetto. E gli sembrò perfetto a basamento del suo seminario.
Ma Dante, allievo e un po' bastian contrario, all'insigne primario cercò di dimostrar che quel sonetto, perché fosse perfetto, renderlo doppio era necessario.
Secondo esercizio (forma dantesca):
DI CUCINA COMMEDIA
Dopo aver rinterzato, stamattina, di manzo una fettina con del prosciutto, asparagi e un ovetto di settenari ho farcito un sonetto come un cuoco provetto di moda guittoniana ed aretina
ma con una variante fiorentina (pappata la chianina) che prevede, per rendere l'effetto del doppiaggio di rime nel versetto, lo schema a incrocio stretto. E' proprio una ricetta sopraffina!
Di me sarà felice il Padre Dante che mi porrà dei Master Chef nel Cielo per questo ardito zelo e per la fedeltà di vera amante.
Da casalinga stilnovista aitante, or che di fame m'è tornato un pelo, il sonetto surgelo; leggo l'Artusi e cuocio capesante!
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Lorena Turri, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|