Pubblicato il 20/02/2019 16:40:58
Sono morto. Sono morto una mattina di giugno sotto qualche goccia di pioggia leggera e sulla poca, poca luce delle sei. Sono morto a incalcolabili chilometri da casa. Sono morto in una guerra stupida voluta da chi ha più soldi, potere e ambizioni di quante io ne abbia mai possedute o di quante ne avrei mai volute; sono morto in nome della mia terra, dicono, dicono che sono morto per il mio popolo, faranno di me un esempio, un martire, forse una statua in qualche piazza imboscata chissà dove. Manca solo lo sfottò d'essere morto per la libertà...la libertà non è prendere un fucile e sparare per primi...poi dicono...fanno, pianificano...intanto io sto qui, steso, pacifico e sorrido sangue dopo tanta strage. Il mio reggimento è stato annientato da un raid notturno delle milizie di resistenza, hanno attaccato nelle ore più buie della notte, hanno aspettato un cielo nuvoloso affinché nessun astro li tradisse con la sua luce indiscreta e spietata, hanno pianificato con la freddezza d'un lupo, sapevano dove colpire e come. Non c'era scampo da nessuna parte, solo proiettili, solo fuoco, solo morte. Combattevano per la libertà? Combattevano per il loro dio dalle sei teste di scimmia? Che importa per cosa combattessero, combattono o combatteranno, io sono morto e si muore con la testa piena di domande stupide, piena della consapevolezza inutile della stupidità del tempo. Mi manca mia madre, mia moglie, mi manca perfino il sorriso cattivo del barista quando saldo il conto e mi mancano le mattine fresche di quando ero bimbo, un bicchiere di chinotto col ghiaccio, il volo leggiadro ed etereo d'una libellula verde. Che cos'è la libertà? Dove sono andate a finire tutte le cicale e il loro canto? Voglio tornare vergine, forse riuscirei a capire che cosa cazzo è la aperte virgolette bellezza chiuse virgolette di cui tutti si riempiono la bocca a sproposito, vorrei vivere da stupido, vorrei vivere. Che importa? Mi aspetta una bara e dei funerali di stato, mi aspetta una medaglia, mi aspetta un'eternità fatta di nulla.
Sono morto in un mattino di giugno sotto una pioggia leggera con in mano un fucile e un ricciolo di sole, sono morto dopo una vita del cazzo.
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