[ In poche parole..., intervista a cura di Giuliano Brenna ]
Lei è lettrice di una importante casa editrice italiana, ci vuole dire quale?
Di Adelphi
Ci vuole dire il suo nome?
L. Zinkowski
Perché ha scelto tale lavoro? Come si diventa lettori?
La mia è stata una scelta dovuta in parte al caso, ma mi è sempre piaciuto leggere.
Come avviene la scelta di un libro da pubblicare? Quale iter segue un manoscritto che lei ritiene adatto alla pubblicazione? Chi lo favorisce e chi lo ostacola?
Naturalmente dipende dalle case editrici. Da Adelphi la selezione è molto dura, e avviene attraverso un comitato di lettura severo. Se il parere positivo è unanime un romanzo viene pubblicato.
Quando legge un manoscritto che cosa la convince a proporlo per la pubblicazione?
Vari fattori: innanzitutto la qualità della scrittura e in secondo luogo una narrazione avvincente.
Esiste un criterio, o più di uno, sul quale si basa per valutare un testo?
L’interesse che suscita.
Qual è la cosa che le rende assolutamente sgradito un testo?
La sciatteria.
Qual è l’errore più comune degli aspiranti scrittori? Che cosa devono evitare per non rischiare di non essere presi in considerazione?
Troppi scrivono senza leggere. Troppi scrivono senza correggere. Scrivere è difficile.
Che cosa rende un testo un ottimo libro?
Come dicevo la qualità, ma anche l’autenticità.
Vi è un elemento che condanna irreparabilmente un testo?
La presunzione.
Vi è un libro che secondo lei è un capolavoro ma non ha avuto alcun successo commerciale?
Ci sono alcuni buoni libri che vendono poco (i capolavori sono una chimera); il successo commerciale è sempre più raro vista la miriade di libri pubblicati ogni anno.
In passato ci sono stati casi famosi come The Recognitions, Call it sleep o Orcynus Orca…
E un libro ottimo che ha giustamente avuto successo?
Recentemente? Forse Carofiglio.
Le è mai capitato di proporre per la pubblicazione un testo che non le hanno inviato ma che le è capitato tra le mani, magari su internet?
Certo.
Qual è la tendenza attuale della letteratura italiana e in che direzione si sta evolvendo?
Direi che le direzioni sono varie, non una soltanto.
Un consiglio per chi vuole iniziare a scrivere un libro (non vale come risposta “lasciar perdere”)…
Leggere, leggere, leggere. Di tutto: dai classici alle riviste; dagli autori contemporanei ai quotidiani.
Che cosa le piace leggere non per lavoro? Quale è il suo autore preferito?
Roberto Bolaño.
Che libro le piacerebbe trovare sotto l’albero di Natale?
E se non fosse un libro? In caso Jennifer Egan o Walker Percy.
Ci dice il titolo di un libro sul quale i nostri utenti potrebbero cimentarsi nella scrittura?
Pinocchio, di Manganelli. Gli accoppiamenti giudiziosi, di Gadda. Di Adelphi, chiaro.