Pubblicato il 02/06/2010 00:02:25
Salutai la mia gamba. Si vedeva il sole, per me fu notte artificiale. Un attimo prima esplodevo al pensiero di toccare quel gioco. Anni dopo e ancora esplodo visitato dall’assurdità. Capita che rifletta e mi domandi il perché. Semplice. Destino. (E a chi altri la colpa?) Come inveire su chi non posso vedere. Dove sparare se intorno a me solo innocenti. Povero destino,perdonami. Ti scaglio la mia rabbia anziché ringraziare Dio per le prove che mi concede....
Intanto agli antipodi persone maledicono il destino per un posto macchina e lodano Dio, per il Natale di pace e armonia concesso ai propri fratelli.
12/11/2002
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